Parchi? Brutta notizia Enac conferma.
Serve l’autorizzazione del parco per volare.
Brutta notizia Enac purtroppo per tutto il mondo dei droni. Enac probabilmente mette il punto su una gran confusione che si era creata sul volo al di sopra dei parchi. Purtroppo non parliamo dei parchi contrassegnati dai contorni rossi che troviamo su D-Flight, per quelli la situazione è molto chiara da tempo. Quei parchi infatti hanno regolarmente chiesto la segregazione dello spazio aereo, e per volarci bisogna rispettare le circolari Enac serie Atm, consultabili in AIP Italia a questo link.
Non si vola nemmeno sui layer verdi dei parchi
Enac ha dichiarato ufficialmente in una mail che le Direzioni degli Enti Parco che non richiedono interdizione dello Spazio Aereo sovrastante l’area del parco ritengono, in base alla legge quadro 394 del 1991 e discendente legislazione istitutiva che in presenza di una tutela di protezione del territorio anche lo spazio sovrastante sia protetto e si reputa opportuno e necessario di chiedere sempre il permesso all’Ente Parco per effettuare delle attività con i droni.
Come è nato il tutto.
Furio Bernardini, un hobbista che si è appassionato nel 2018 al mondo dei droni scirve una pec ad Enac proprio relativamente alla questione dei parchi. Nella sua lunga mail un passaggio da trascrivere è questo:
Molti diciamo addetti al settore, scrive Furio, sostengono che in base all’attuale normativa, Enac per tramite della piattaforma d-flight, è l’unico Ente che può vietare il sorvolo e stabilire le aree rosse. In base alla norma se presa alla lettera appare vero. In ragione di questo, Enac ha invitato i vari parchi, a richiedere di pubblicare su d-flight il relativo divieto di sorvolo. Ora però accade questo. I parchi nazionali più grandi, forse anche in ragione di un apertura dei dirigenti che si sono adeguati, facendo apposita richiesta a Enac.
Ha provveduto a riportare su d-flight le relative aree rosse, però tanti parchi, si sono attenuti alla legge quadro 394 del 1991 per la protezione della fauna, dove vieta o il sorvolo non per motivi di sicurezza aerea, ma per la protezione dell’avifauna o di specie protette. Questa tesi è sempre stata contestata da chi aveva interesse a incentivare il sorvolo, portando avanti la teoria che secondo la normativa EASA Enac era l’ente unico delegato a decidere i divieti. Prosegue Furio, chiedendo esplicitamente ad Enac un chiarimento importante. Su un parco che non ha richiesto l’interdizione al volo, e che quindi su d-flight risulta di colore verde (attivando il relativo Layer parchi), posso volare senza richiedere il permesso all’ente stesso?
La risposta di Enac
Vi riportiamo qui di seguito la mail di risposta ufficiale di Enac.
Enac toglie quindi ogni dubbio in merito.
Come potete quindi intuire dalla mail, qui non si parla solo di decollo o atterraggio all’interno di un parco.
Si parla chiaramente di sorvolo del parco, e questo cambia completamente le carte in tavola, in quanto ora per volare in questi parchi abbiamo bisogno del loro permesso. Ma come verrà dato questo permesso? Solo via pec? Compilando un modulo? Pagando una quota che trasforma magicamente il disturbo della fauna in NON disturbo della fauna? Questo non lo sappiamo, ma intanto come associazione Drone Italia cominceremo ad inoltrare varie richieste ai parchi per vedere quali saranno le varie risposte che riceveremo. Ovviamente vi aggiorneremo su questo argomento che penso stia a cuore a tantissimi piloti di droni. Siamo curiosi di vedere se le risposte arriveranno ad esempio nei 30 giorni canonici, oppure semplicemente se una risposta arrivi.
Grazie per aver letto l’articolo su Drone Italia, vi terremo sicuramente aggiornati su questa brutta notizia Enac.
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