Droni Inoffensivi: Regolamenti, Equivoci e la Verità dietro la Classificazione
Cosa stà succedendo al movimento droni?
Nel mondo in costante evoluzione dei Droni Inoffensivi o i droni in generale, c’è una crescente confusione su cosa significhi effettivamente un drone “inoffensivo“. Le normative e le classificazioni cambiano, e i piloti, sia nuovi che esperti, cercano di comprendere come ottenere un certificato di inoffensività.
D-Flight.it offre una sezione dedicata alla registrazione dei droni, che include la possibilità di registrare un drone come “inoffensivo”. Molte persone pensano che un drone con un peso inferiore a 250 grammi (MTOM) sia considerato “inoffensivo”, ma qual è il motivo di questa denominazione comune?
L’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) ha suddiviso le operazioni dei droni in categorie: Open, Specific e Certified. Le categorie Open sono considerate a basso rischio e sono spesso utilizzate dai piloti amatoriali. Queste categorie Open sono ulteriormente suddivise in sottocategorie A1, A2 e A3.
EASA ha stabilito che i droni venduti in Europa devono avere un marchio di classe di appartenenza, un’etichetta che indica in quale categoria possono operare. Questa etichetta attesta che il drone rispetta le specifiche richieste da EASA per operare nelle diverse categorie.
Alcuni droni, come quelli classificati come C0 o quelli immessi nel mercato prima del 2024 con un peso inferiore a 250 grammi, sono considerati a basso rischio. Non richiedono un certificato di competenza (patentino) per essere pilotati e possono volare sopra persone non informate. Questi droni sono spesso chiamati “inoffensivi” a causa del loro basso potenziale di pericolo.
Una volta esistevano i trecentini
Tuttavia, in Italia, l’Autorità Nazionale Aviazione Civile (ENAC) considera inoffensivi solo alcuni droni che hanno superato una rigorosa verifica. Prima dei regolamenti attuali, ENAC definiva “inoffensivi” i droni sotto i 300 grammi con specifiche caratteristiche tecniche.
Questo concetto è simile a quanto avviene ora con i droni di classe C0. Ma c’è un equivoco in corso: i droni sotto i 250 grammi possono essere classificati come C0, ma non dovrebbero essere confusi con i droni UAS NON OFFENSIVI. La nuova normativa definisce le operazioni in base al grado di pericolosità e prevede vendite di droni con diverse caratteristiche tecniche suddivise per classi di appartenenza e identificate attraverso l’etichettatura.
In sintesi, sebbene i droni leggeri possano sembrare “inoffensivi“, è importante riconoscere che la classificazione C0 è diversa da quella di “inoffensivo”. La chiave sta nel rispettare le nuove regolamentazioni e comprendere la vera definizione di inoffensivo, che può variare da paese a paese. Quindi, quando si registrano droni sul sito D-Flight o altrove, è fondamentale fare riferimento alle normative attuali per garantire la conformità e la sicurezza delle operazioni con droni.
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