Cartelli droni vietati? Ora possiamo contrattaccare
L’associazione Drone Italia Ets scende in campo
Sui cartelli di droni vietati stanno arrivando, giorno dopo giorno, notizie e soprusi verso chi vola con un drone.
Leggi applicate in modo sbagliato, norme poco chiare, provvedimenti che fanno discutere, ma soprattutto spuntano ogni giorno nuovi cartelli che nei 95% dei casi sono abusivi in questi cartelli sono indicati presunti divieti di sorvolo, si parla di zone dove ci sono, ad esempio castelli, chiese e località private.
La situazione sta veramente degenerando, e se da una parte, la norma non aiuta nessuno, dall’altra non è ammissibile che uno si alzi la mattina e metta un cartello di divieto di sorvolo con il drone, quando mappe d-flight alla mano, il volo è consentito.
Con entusiasmo condividiamo oggi, un piccolo sforzo che l’associazione Drone Italia Ets ha deciso di intraprendere per evidenziare questi soprusi sempre più frequenti.
Cosa fanno Sindaci e Questori?
Specifichiamo che, i Sindaci, i Questori e i Prefetti sono i cosiddetti custodi della sicurezza urbana.
Parlando nello specifico dei sindaci in qualità di rappresentanti della comunità locale, possono emettere provvedimenti di competenza che, volendo, interessano anche i droni, ma non è semplice come si immagina.
Sul web si leggono commenti totalmente forvianti su quella che è la natura reale delle cose, e per comprendere meglio la questione, dobbiamo partire proprio dall’analisi dei provvedimenti che un sindaco può emettere.
Al sindaco è consentito emettere ordinanze di carattere urgente e contingibile, per contrastare una situazione di pericolo contro l’ordine pubblico, igiene o sicurezza pubblica e può agire in veste di ufficiale del Governo. I presupposti legittimanti l’adozione di un provvedimento del genere sono, nell’esempio specifico di un drone, legati alla sicurezza.
Insomma, se un sindaco ritiene che far decollare un drone in uno specifico parco pubblico o in un aera pubblica, sia pericoloso per la pubblica sicurezza o incolumità, può fare un’ordinanza e inibire all’interno del parco stesso il decollo di un drone.
Cosa significa?
1) Che il drone non può decollare da quel parco, ma se decolliamo esternamente e non ci sono divieti di sorvolo, il sindaco non può certo vietare di farlo;
2) Ci sono in rete altri commenti di persone che dicono: “ma se un sindaco mette il divieto di decollo in tutto il comune?” Grande inesattezza, il sindaco, lo può fare solo in un determinato luogo e per delle determinate e reali condizioni di pericolo. Altrimenti così facendo, non esisterebbe più il primo requisito che abbiamo detto per l’emissione del provvedimento stesso.
3) Altra inesattezza che si legge e si sente dire in rete, è questa:
Dunque, se il comune emette un’ordinanza per il divieto di decollo in un parco pubblico di un drone, deve apporre il cartello ufficiale del comune stesso, con lo specifico divieto, e sul retro del cartello devono essere indicati gli estremi del provvedimento che legittimano il cartello stesso e ovviamente il divieto!
Se non c’è un cartello del comune, la polizia municipale o chi per loro, non può contestarmi nessuna infrazione!
La proprietà privata
Per la proprietà privata è ovviamente più complesso, perchè i cartelli che troviamo in giro sono sul divieto di uso dei droni.
È una cosa che assolutamente non si può fare. L’unica cosa che possono scrivere è divieto di accesso, proprietà privata, oppure recintare la proprietà per far sì che nessuno entri all’interno.
Questo un privato cittadino ha diritto di farlo perchè quella è casa sua e non vuole che persone entrino nelle sue proprietà. Quello che assolutamente non può fare e apporre un divieto di sorvolo con il drone!
Come dobbiamo quindi agire
Visto che ogni giorno si moltiplicano in rete foto di questi cartelli abusivi per divieto all’utilizzo del drone, finalmente oggi puoi a questo link aderire e contribuire ad una interessante iniziativa dell’associazione Drone Italia Ets proprio su questo argomento.
E’ stato attivato un servizio, dove è possibile indicare e segnalare il cartello abusivo. Il cartello stesso, sarà inserito in mappa, in modo che altri piloti consultandola si sentano più sicuri nelle loro operazioni di volo e non si sentano limitati da divieti assolutamente non autorizzati. Vi rimandiamo a questo video per vedere nel dettaglio come fare: https://www.youtube.com/watch?v=hkSg-sycNcM
Drone Italia con la voce dell’associazione Drone Italia ETS segnalerà l’abuso ad ENAC e D-FLIGHT convinti che la partecipazione di molti potrà far sentire la voce di ognuno di noi.
Inoltre i casi all’interno di aree urbane, saranno inviate per PEC ai comuni di riferimento, chiedendo informazioni su ordinanze e provvedimenti emessi che legittimano quel cartello di divieto.
E’ ora di cominciare a muoversi
Riteniamo che solo con i fatti si possano provare a risolvere delle problematiche, questa iniziativa, seppur un primo spunto di protesta, vuole dare un segnale a tutti i piloti di drone. Non basta commentare o sfogarsi sui social network dei problemi, ma bisogna cominciare ad agire realmente. La nostra associazione però ha un assoluto bisogno di voi, perchè senza il vostro supporto, non possiamo provare a cambiare nulla.
Aspettiamo le vostre segnalazioni, noi vi diamo il mezzo, voi dovete aiutarci.
Un caro saluto a tutti da Drone Italia.
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