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Geo Awareness che cos’è?

Scritto il 29/10/2024

Geo-Consapevolezza nel Settore dei Droni: Una Guida Essenziale per i Piloti

Geo Awareness che in italiano si traduce in Geoconsapevolezza serve a garantire la sicurezza degli aerei e delle persone a terra, i diversi stati infatti hanno istituito in tutta Europa le zone geografiche UAS (UGZ), o zone geografiche brevi. Queste zone sono porzioni di spazio aereo in cui le operazioni dei droni, o per utilizzare il termine più ufficiale, Sistema Aereo Senza Pilota (UAS), sono facilitate, limitate o escluse.

Le zone geografiche sono definite per:

  • Minimizzare i rischi per la sicurezza.
  • Proteggere la privacy altrui.
  • Affrontare i problemi di sicurezza.
  • Risolvere le preoccupazioni ambientali e dei terzi a terra.

La “geo-consapevolezza” è una funzionalità che permette all’utente di essere informato su queste zone geografiche durante la pianificazione e l’esecuzione di voli nella categoria aperta in uno stato membro dell’EASA.

Come Posso Sapere se Posso Volare in una Determinata Località?

Tutti gli stati membri dell’EASA devono pubblicare mappe che identificano le zone geografiche dove sono vietati o limitati tutti i voli con droni. Ma anche dove è richiesta un’autorizzazione al volo prima di iniziare l’operazione. Nella maggior parte degli stati, sono disponibili app per telefoni cellulari che permettono di identificare facilmente dove è possibile volare. Ad esempio, in Italia si utilizza il sito ufficiale che è menzionato anche nel regolamento italiano UAS-IT, “D-flight.it”.

Comunque, è bene ricordare che sul sito web dell’EASA si possono trovare i collegamenti alle restrizioni nazionali di ciascuna autorità aeronautica nazionale.

Ma Siamo Sicuri che Dal 2024 nella Nuova Era del Regolamento Europeo in Italia Basti Consultare il Sito D-flight?

Vediamo cosa dicono i vari regolamenti…

Per noi piloti di droni, la normativa europea 947/2019 è quella di riferimento e stabilisce quanto segue:

Considerazioni: punto (26). Sebbene sia in fase di sviluppo il sistema “U-space”, che comprende le infrastrutture, i servizi e le procedure per garantire la sicurezza delle operazioni UAS e ne sostiene l’integrazione nel sistema dell’aviazione, il presente regolamento dovrebbe già includere i requisiti per l’attuazione dei tre fondamenti del sistema “U-space”, vale a dire l’immatricolazione, la geo-consapevolezza e l’identificazione a distanza, che dovranno essere ulteriormente completati.

Articolo 15 – Condizioni operative per le zone geografiche UAS:

  1. Quando, secondo i paragrafi 1 o 2, definiscono le zone geografiche UAS a fini di geo-consapevolezza, gli stati membri devono assicurarsi che le informazioni sulle zone geografiche UAS, incluso il loro periodo di validità, siano rese pubbliche in un formato digitale unico e comune.

Articolo 18, Compiti dell’autorità competente (in Italia ENAC):

f) Fornire in un formato digitale unico e comune le informazioni sulle zone geografiche UAS individuate dagli stati membri e definite all’interno dello spazio aereo nazionale dello stato di tale autorità competente.

Responsabilità del Pilota Remoto

b) Ottenere informazioni aggiornate pertinenti per l’operazione UAS prevista riguardo a qualsiasi zona geografica pubblicata dallo stato membro dell’operazione in conformità all’articolo 15.

Per la Conformità dei Droni la Normativa UE 2019/945 stabilisce che:

Articolo 3 – Definizioni:

  1. “Geo-consapevolezza”: una funzione che, sulla base dei dati forniti dagli stati membri, rileva potenziali violazioni delle limitazioni dello spazio aereo e invia un segnale di allarme al pilota remoto, affinché possa adottare misure repentine ed efficaci per evitare tale violazione.

PARTE 2 – senza equipaggio della classe C1

PARTE 3 – senza equipaggio della classe C2

PARTE 4 – senza equipaggio della classe C3

Gli UAS delle classi C1, C2 e C3 devono:

Essere dotati di un sistema di geo-consapevolezza che:

CLASSE C1 – Punto 13, CLASSE C2 – Punto 15, CLASSE C3 – Punto 10:

a) Preveda un’interfaccia per caricare e aggiornare dati contenenti informazioni relative a eventuali limitazioni dello spazio aereo riguardanti la posizione e l’altitudine dell’UA, imposte dalle zone geografiche, come definito all’articolo 15 del regolamento di esecuzione (UE) 2019/947, che garantisca che il processo di caricamento e aggiornamento di tali dati non ne pregiudichi l’integrità e la validità.

b) Emetta un segnale di allarme al pilota remoto qualora sia individuata una potenziale violazione delle limitazioni dello spazio aereo.

c) Informi il pilota remoto sullo stato dell’UA ed emetta un segnale di allarme qualora i sistemi di posizionamento o di navigazione non possano garantire il corretto funzionamento del sistema di geo-consapevolezza.

Considerazioni Finali

Come pilota drone in Italia , una volta verificate le prescrizioni della zona geografica in questione attraverso il sito D-Flight, credo di essere in regola sia con la coscienza che con le normative.

Il mio drone, marcato C1, C2 o C3, ha un sistema che prevede un’interfaccia per caricare e aggiornare dati relativi alle limitazioni dello spazio aereo. Nonchè imposte dalle zone geografiche, come definito all’articolo 15 del regolamento di esecuzione (UE) 2019/947. ?

Per fortuna questo sistema dovrebbe già essere implementato nei droni, tipo DJI Mavic 3 o Air3.

Tuttavia, considerando l’importanza della sicurezza dei nostri voli e soprattutto quella delle persone non coinvolte nelle nostre operazioni, emerge che gli unici a non essere conformi ai regolamenti sono stati gli stati membri. In particolare le autorità preposte alla messa a disposizione delle informazioni sulle zone geografiche UAS in un formato digitale unico e comune.

Ad oggi, 5 gennaio 2024, gli unici stati membri UE che hanno reso disponibili queste mappe in formato compatibile “.json” sono Belgio, Romania, Portogallo e Svizzera.

Altri paesi, come Cipro, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Spagna, Svezia e Francia, hanno tentato di rendere disponibili queste mappe in altri formati, come .kml, .shp, .geojson, .csv, .pdf, ecc., che sono quasi impossibili da codificare nel formato compatibile con i sistemi dei nostri droni senza specifiche conoscenze di programmazione.

Nonostante i nostri sforzi per volare sempre in regola, sembra che gli unici a non preoccuparsi di essere conformi alle normative europee siano gli stati membri, come l’Italia.
In particolare l’ENAC, che dovrebbe essere l’autorità competente preoccupata della fornitura di queste zone geografiche in un formato unico e digitale.

Chissà quando saranno disponibili

DJI sembra aver manifestato la volontà di aggiornare le sue mappe per farle corrispondere con quelle ufficiali delle varie autorità degli stati membri europei.

Nel frattempo, tuttavia, ricordatevi che le mappe DJI già presenti nel sistema non corrispondono a quelle ufficiali e, pertanto, non hanno nessuna validità.

È soprattutto importante consultare il sito ufficiale D-flight per accertarsi dei vari limiti.

Grazie per aver letto il nostro articolo curato da Alex carboni su Drone Italia


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