Compare all’improvviso lungo la strada che collega Buddusò, centro del Monte Acuto, ai confini con la Gallura, a Bitti, paese della Barbagia settentrionale. Scavato dalla dott.ssa Basoli nel 1992 il Nuraghe Loelle, nascosto tra sugherete e lecci, mostra a poco a poco le sue affascinanti e misteriose particolarità e, issato su un affioramento di granito, roccia principe locale, il Nuraghe, che sorge a circa 794 m domina l’altopiano e le case di Buddusò. La sua struttura, formata da una torre centrale, alla quale si addossa un bastione trilobato, è considerata di tipo ‘misto’, avendo caratteristiche sia dei nuraghi ‘a corridoio’ sia di quelli a tholos. Si ipotizza, infatti, che si tratti di un protonuraghe riadattato in fasi successive per rispondere a rinnovate esigenze architettoniche e culturali. Tutt’intorno noterai le tracce del villaggio di capanne, a pianta circolare. Entrando, ti sorprenderai nell’osservare che l’ingresso non si apre su un cortile o su un corridoio che porta a una sala centrale, come consuetudine in questi edifici dell’età del Bronzo. Nel Loelle, invece, la rampa di scale porta a girare in senso orario attorno alla torre, conducendo direttamente al secondo livello. Qui parte un altro corridoio che, se percorso per intero scende al ‘piano terra’, mentre circa a metà del suo sviluppo un’ulteriore rampa sale al terzo livello, dove si apre infine la camera principale. Prima dell’ingresso alla camera noterai una nicchia di forma absidata sulla destra.
Di fronte al mastio fu edificato un bastione attraversato da corridoi, con cortine dalla linea concava-convessa. All’esterno del bastione, sul lato est, ecco un’altra particolarità del Loelle: sfruttando un anfratto naturale fu creato un ambiente indipendente, voltato a tholos, che si apre a circa un metro di profondità rispetto al livello del terreno. Spostandoti di circa centro metri da nuraghe e villaggio troverai una tomba di Giganti, della quale sono visibili i filari del corridoio e tracce dell’esedra. Poco distante, nascosta da querce e lecci, compare una seconda tomba, anchh’essa con poche tracce superstiti, e un piccolo dolmen. L’ultimo mistero che riserva l’area del Loelle è la probabile esistenza anche di un pozzo sacro: la notizia arriva da varie fonti ma finora non ne è stata trovata traccia.
Percorrendo la strada dal nuraghe a Buddusò, che è ogni anno parte della tappa del Rally Italia Sardegna,
Info: esiste un servizio di visita guidata all’interno un itinerario che comprende anche il dolmen Su Laccu, le domus de janas, la tomba dei Giganti e il Museo di Arte Contemporanea.
Orario: 9-13 e 15-19 dal lunedì al venerdì (su prenotazione di gruppi anche sabato e domenica). Il biglietto intero è di 3 euro, ridotto 1,50.
Come arrivare
Da Nuoro si percorre la SS 389 in direzione dell’area industriale di Prato Sardo. Si attraversa la SS 131 dir e si prosegue fino a Bitti senza passare per alcun centro abitato. Si attraversa il paese, si continua sulla SS 389 in direzione di Buddusò e, a circa 10 km dal paese, il nuraghe è ben visibile sulla d. della strada, ad una distanza di circa m 50.
Da Olbia si percorre la strada in direzione Olbia-Loiri. Si attraversano i paesi di Azzanì e Padru e si prosegue in direzione Alà dei Sardi per poi seguire le indicazioni per Buddusò. Arrivati in paese il sito è ben segnalato.
Dati tecnici per i più curiosi.
La torre principale, edificata sulla sommità dell’affioramento, ha pianta circolare (diam. m 9,50/7,20. alt. m 2,10). Vi si accede attraverso un ingresso (largh. m 0,80. alt. m 2,14), orientato a SE con retrostante andito, strombato (lungh. m 5,30. largh. m 1,00/1,50/1,10) e a cielo aperto, sulle pareti del quale si aprono gli ingressi affrontati della nicchia, a d., e della scala, a s. La nicchia trapezoidale (prof. m 1,80. largh. m 1,10/0,50) è attualmente a cielo aperto, mentre la scala d’andito (lungh. m 2,85. largh. m 1,00) si interrompe quasi subito a causa del crollo. L’andito d’ingresso introduce nella camera centrale a pianta circolare (diam. m 3,50) sulla quale si aprono due nicchie: la prima, a d., ha pianta rettangolare (prof. m 1,80. largh. m 0,70), mentre la seconda (largh. m 1,10), sullo stesso asse dell’ingresso, ha la parete di fondo costituita dall’affioramento granitico. Di fronte alla torre principale è edificato un bastione – con cortine ad andamento concavo-convesso – attraversato da corridoi collegati da scale. L’ingresso al corpo aggiunto, aperto sulla fronte in posizione decentrata, introduce nella scala (lungh. m 4,20. largh. m 1,00) che con sviluppo curvilineo porta all’ingresso della torre e che – ridiscendendo per breve tratto – immette in un lungo corridoio, parallelo allo sviluppo esterno del bastione. Questo vano di collegamento conduce a due vani semiellittici realizzati su piani diversi. Un ulteriore ambiente voltato a tholos (diam. m 2,85. alt. m 3,20), indipendente, è risparmiato sul lato E, sfruttando un anfratto dell’affioramento roccioso.
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