Nuraghe Ola Oniferi
Panoramica Nuraghe Ola Comune di Oniferi (NU)
Il nuraghe Ola si trova in territorio di Oniferi, in provincia di Nuoro. Per raggiungerlo facilmente dalla statale 131 occorre imboccare la SS129 in direzione Silanus. Da qui proseguire per circa 30 km fino a raggiungere la cantoniera di Oniferi posta a sinistra e imboccare a destra il bivio per Oniferi che immette sulla SS128. Dopo poche decine di metri si raggiunge il nuraghe ben visibile e posto sulla destra.
Diventato famoso per i raggi del solstizio d’estate che entrerebbero dentro la tolos a illuminare un sedile giustapposto nella nicchia a nord.
In realtà in origine la tolos doveva essere chiusa così come si evince già dal primo sguardo in cima alla torre.
L’età dei nuraghi trova ampia documentazione nell’agro di Oniferi. Tra le testimonianze censite, ascrivibili al lungo arco cronologico di sviluppo della Civiltà nuragica (dall’età del Bronzo medio, intorno al 1700 a.C. all’età del Ferro, 900 a.C.), il territorio di Oniferi annovera numerosi nuraghi monotorre edificati con grossi massi sovrapposti a secco. Si distinguono tra gli altri i nuraghi Ola, ancora integro sulla SS 128, Murtas visibile dalla SS 131, Badu Pedrosu sulla SS 129, Brodu sulla SP per Benetutti. I siti nuragici, opera di un popolo ingegnoso e laborioso, sono quasi tutti visibili tra di loro e disposti a controllo e difesa delle risorse locali.
In epoca romana il centro era presumibilmente un granaio in cui si raccoglievano i viveri per le truppe di stanza nel territorio. Il nome stesso del paese, secondo alcune interpretazioni, avrebbe questa origine, deriverebbe da omnia ferunt, ovvero “tutti portano” legato ad un utilizzo del luogo come granaio da parte dei Romani. Secondo altre interpretazioni il toponimo localmente detto Onieri, da altri Onniveri o Univéri, è legato alla parola Olivéri riferita alla pianta degli olivi e quindi al “luogo degli olivi, oliveto”.
Il villaggio nacque in epoca medioevale e ne è ricordo la chiesa romanica di San Gavino, che risale al Trecento. Oniferi è una delle ville della Curatoria di Dore nel Giudicato di Logudoro, o di Torres, che comprendeva anche Orani, Sarule, Ottana, Orotelli, Oddini, Nuoro e Orgosolo. Nel XIII secolo, a causa della caduta del Giudicato, queste ville passano sotto il governo dei Pisani, dei Genovesi, del Papato e del Giudicato d’Arborea per divenire poi dominio della Casa d’Aragona che unisce la Curatoria di Dore con quella di Anela costituendo la Contea del Goceano.
Concessa in feudo ai giudici d’Arborea, imparentati con gli Aragonesi ma a loro ostili, la Contea è teatro per ben trent’anni di conflitti aspri e sanguinosi. Il 12 gennaio 1388 la firma del trattato di pace tra la giudicessa Eleonora d’Arborea e il re Giovanni I d’Aragona, alla presenza di tutte le ville e dei loro rappresentanti, garantisce il rispetto di tutti gli accordi.
I rappresentanti oniferesi, per quella circostanza, furono: «majore ville de Oniferi Joanne Manchosu, Arsocho Pischas, Aramo Murgia, Paulo Carbone, Andriuco de Simala, iuratis Gavino Murellu, Blasio Penna, Joanne Pischalis, Oleiferi Simala, Leonardo Contona et Petro Monne, ville Oniferi predicte».
Con la fine del Giudicato d’Arborea, il territorio passa sotto il Marchesato di Oristano governato da Leonardo d’Alagon che, nel tentativo di distaccarsi dagli Aragonesi, viene sconfitto nella battaglia di Macomer (1478). Il processo d’infeudamento di questo pezzo di territorio si consolida così che la Curatoria di Dore, risultante anch’essa tra gli sconfitti, è staccata nel 1499 dalla Contea del Goceano e data in feudo ai Carroz d’Arborea divenendo parte del Marchesato di Orani.
Nel 1617, con Filippo III, il Marchesato comprende l’encontrada di Orani con le Ville di Orani, Oniferi, Orotelli, Ottana e Sarule, l’encontrada di Nuoro e quella di Bitti. Nel 1630 al Marchesato di Orani si aggiunge l’encontrada di Gallura, con le ville di Tempio, Calangianus, Nughes, Luras, Aggius e Bortigiadas. Nel 1682 la marchesa di Orani, donna Agostina Fernandez Porto Carrero, chiede a Madrid di prendere possesso delle ville e degli stati pertinenti, confiscando il Marchesato. Il 2 ottobre 1753, l’amministratore del Marchesato di Orani presta giuramento di fedeltà al nuovo re di Sardegna Carlo Emanuele III, assumendo l’investitura dello stesso Marchesato e delle encontrade di Tempio, Bitti e Nuoro.
Nella prima metà dell’Ottocento vivono a Oniferi 200 anime suddivise in 50 famiglie. Nel 1832 il territorio della villa è sottoposto alla realizzazione di chiudende che, contrarie all’Editto, danneggiano la strada pubblica per Nuoro, alcune fonti e proprietà pubbliche e private. Per arrivare a Nuoro gli oniferesi sono così costretti a viaggiare su un percorso lungo (un’ora e mezza di cammino), scosceso e pericoloso per la presenza di malviventi. La continua protesta che ne segue porterà nel 1836 all’arrivo di una delegazione del re che ordina l’abbattimento di due cancelli e la riapertura della strada.
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