Da sempre, il ponte di Moretta, a causa del suo affacciarsi su una profonda e oscura gola in cui scorre il Lys, fu circondato da un’aura leggendaria: si tramanda il racconto di un drago terribile che, nei pressi del ponte, minacciava i passanti. Un giorno un uomo, chiamato Gran Vignal, offrì una pagnotta infilzata nella spada al drago che morì quando l’ingurgitò. Purtroppo la fine del mostro coincise con la morte di Vignal, avvelenato dal sangue dello stesso drago.
La tradizione vuole che le sinuosità scavate dall’azione del ghiacciaio su una roccia nei pressi del ponte, siano in realtà l’impronta del mitico drago.
Si narra inoltre che l’antica strada dei Salassi che collegava il Canavese all’attuale Valle d’Aosta percorrendo il fianco assolato della media montagna passasse proprio qui, dove il Lys scorre in una gola nel punto più stretto fra le rupi dei due versanti.
Il manufatto fu ricostruito innumerevoli volte in legno, su spalle in pietra e calce, fino all’edificazione dell’attuale ponte completamente in muratura, avvenuta nel 1721, leggermente a monte dell’antica sede, ad opera di due abili capimastri, Jean-Baptiste Gaydoz, di Perloz, e Pierre Ferro, della Valsesia. Al centro del ponte fu costruito un oratorio affrescato, ancor oggi esistente, con funzioni di porta (Fonte: sito istituzionale del Comune di Perloz)
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