Sena e Thomes Dorgali
Tra i misteri più affascinanti dell’isola dei nuraghi, c’è senza dubbio quello relativo alle tombe dei giganti. La tomba dei giganti di S’Ena e Thomes è uno degli esempi più suggestivi e più intriganti. Forse perché è una delle tombe meglio conservate. S’Ena e Thomes si presenta possente e maestosa, molto simile a come doveva essere migliaia di anni fa. La sua esedra (il semicerchio che probabilmente disegna le corna di un toro) ha una larghezza superiore ai 10 metri e la sua stele centrale è alta quasi 4 metri e pesa circa 7 tonnellate.
Queste dimensioni ciclopiche fanno ben capire il perché i monumenti funerari dei nuragici siano stati chiamati “Tombe dei Giganti”. S’Ena e Thomes conserva quasi intatto il corridoio funebre con copertura a piattabanda, cioè costituita da lastre di pietra disposte orizzontalmente lungo le pareti del corridoio.
Ma chi aveva l’onore di essere sepolto in questa tomba? Se è vero che questi monumenti ospitassero delle sepolture collettive, è da escludere che fossero considerati dei veri e propri cimiteri. È probabile che l’onore della sepoltura all’interno della tomba dei giganti non fosse riservato a tutti i defunti del popolo nuragico, ma è anche vero che, dai ritrovamenti, si è notato come le ossa non fossero seppellite secondo uno schema gerarchico. Questo ci può far ipotizzare che, per i nuragici, la morte non facesse distinzioni e che, chi era degno di essere sepolto all’interno di una tomba dei giganti, non lo era più degli altri. Anche S’Ena e Thomes conferma quindi che il regno dei morti dei nuragici non guardasse in faccia nessuno.
Ancora una volta è però l’orientamento astronomico della tomba a sorprenderci. La maggior parte delle Tombe dei Giganti hanno l’esedra orientata a Sud-Est, cioè la direzione dell’alba durante il solstizio d’inverno. Ci sono poi tombe che guardano verso Est, probabilmente in relazione al sorgere del sole nel periodo degli equinozi. La Tomba dei Giganti di S’Ena e Thomes è invece orientata a Sud, forse in relazione con il tramonto al solstizio d’estate. Ma c’è di più: una ricerca di tre studiosi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica dell’Osservatorio Astronomico di Brera (L. Marchisio, A. Manara e A. Gaspani) ha infatti svelato un grande segreto. La struttura di S’Ena e Thomes, realizzata interamente in granito, ha un azimut astronomico di orientamento del suo asse, assolutamente identico a quelle della Tomba dei Giganti Goronna (a Paulilatino, in provincia di Oristano) e a quella di Baddu Pirastru (a Thiesi, in provincia di Sassari).
Le tre Tombe dei Giganti sarebbero orientate verso la stella Aldebaran, della costellazione dei Toro. Come per tutte le ipotesi, non mancano mai gli scettici. Ci sarà sempre chi dirà che questi monumenti megalitici siano opere fini a se stesse, semplici tombe, come le nostre. Però quando le coincidenze sono tante…come dire…“Una coincidenza è una coincidenza. Due coincidenze sono un indizio. Tre coincidenze sono una prova”. Agatha Christie.
COME ARRIVARE:
da Olbia andare in direzione Nuoro sulla s.s. 131 d.c.n., poi prendere il bivio per Dorgali. Dopo km. 4,1 si trova l’ingresso all’area archeologica, segnalato da un cartello. Parcheggiare l’auto, e percorrere il sentiero per circa 400 m.
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